Francesca Lavagnini è una giovane amante dell'arte e dei processi di rigenerazione urbana, che ha deciso di prendersi un momento e concentrarsi su quella che è la sua passione, per trasformarla in qualcosa di concreto, un nuovo lavoro. Pochi giorni fa è stata ospite del nostro coliving e ha partecipato all'Incubatore Netural, per iniziare a sviluppare la sua idea e muovere i suoi primi passi nel mondo del fare impresa. Scoprite la sua esperienza in questa intervista.
Ciao Francesca, ci racconti chi sei?
Ciao, mi chiamo Francesca ho 32 anni e sono di Latina. Sono laureata in Architettura e Arredamento degli Interni, ma dopo diverse esperienze lavorative poco o per nulla soddisfacenti, sto indagando su ciò che realmente mi interessa e appassiona... l’arte! In tutte le sue forme, ma principalmente quando diventa strumento per rigenerare una comunità.
Perché hai deciso di partecipare all’incubatore Netural? Quale progetto stai sviluppando?
Ho deciso di partecipare all'incubatore per confrontarmi con persone nuove, preparate e stimolanti.
Ho cominciato a informarmi su Casa Netural circa 2 anni fa e da allora ho sempre seguito con grande stima e piacere ogni iniziativa sul territorio. Ad Andrea ho chiesto di aiutarmi a sviluppare il progetto MEAC - Museo Esperienziale di Arte Condivisa - che incentra tutto sulla creazione condivisa tra artisti e cittadini.
È un’idea di coesione sociale, dove il processo stesso è più importante del risultato finale che punta a rigenerare sia i luoghi che la comunità.
Raccontaci il tuo percorso di tre giorni. Cosa hai fatto?
Il primo giorno di incubatore è servito per conoscerci, è stato incentrato sulle mie esperienze professionali e personali. Uno step molto utile, l’osservazione da parte di una persona esterna mi ha dato nuove chiavi di lettura.
Poi abbiamo iniziato a parlare della mia idea e della mia confusione su come procedere per realizzarla.
Attraverso domande concrete ho dovuto definire tanti aspetti che non avevo affrontato e così al terzo giorno di incubatore ero consapevole che la strada che mi accingo a percorrere è molto lunga e impegnativa, ma che ho trovato la direzione giusta.
Cosa farai adesso? Quali saranno i tuoi prossimi passi?
La prossima mossa sarà rendere sempre più dettagliata la mia idea in modo da prendere forza, approfondire le mie conoscenze e mettermi in contatto con realtà già attive.
L’ Incubatore Netural non si paga in denaro, ma con uno scambio. Tu cosa proporrai a Casa Netural in cambio del percorso svolto?
Come scambio abbiamo deciso per un laboratorio creativo che coinvolgerà bambini e famiglie nella creazione di opere che renderanno ancora più accogliente il giardino Ri-Luce, un giardino realizzato dalle associazioni Casa Netural e Il Quartiere si Muove per i bambini del quartiere San Pardo e tutta Matera.
E' iniziato così, il viaggio di Francesca e del suo MEAC, e noi non vediamo l'ora di scoprire come evolverà il suo Museo Esperienziale di Arte Condivisa. Se anche voi siete curiosi, continuate a seguire questo processo sul nostro blog.
Se avete un'idea da sviluppare, un saper fare che volete trasformare in un lavoro, o un progetto a cui dare nuovo slancio, compilate il form sul sito dell'Incubatore Netural, e insieme capiremo come realizzare un prototipo e testare la vostra idea imprenditoriale: https://www.benetural.com/incubatore/come-partecipare
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L’Incubatore Netural è l’evoluzione del precedente incubatore di sogni.
Da sempre, infatti, Casa Netural offre vari strumenti per dare forma ai propri sogni e dal 2014 ha permesso lo sviluppo e la sperimentazione di 26 progetti di impresa.
Grazie al sostegno di Funder 35, Fondazione con il Sud, e alla partnership con Idlab, studio di design strategico, il progetto è stato potenziato evolvendo nell’Incubatore Netural, per aiutare a prototipare idee culturali e creative in cambio di competenze, servizi e attività.