Ragazzi, questa ve la dobbiamo per forza raccontare!
E’ tutto nato nel salotto della nostra Casa Netural.
Volevamo partecipare al bando Che Fare! (ci dicevamo se non partecipiamo noi chi vuoi che partecipi?) e mentre stavamo lavorando alla proposta dell’impresa sociale Casa Netural, ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto: ma perchè invece di proporre un’idea che in fondo sta già prendendo la sua strada da sola, non pensiamo ad un sogno di gruppo? e allora abbiamo guardato i post appiccicati ai muri della casa (mille!): sogni, aspettative e idee e abbiamo pensato che forse volevamo presentare un progetto CORALE, di gruppo e di rete, e così abbiamo scelto SOUNDNETURAL!
Sound Netural è nato grazie a Nicola che abbiamo conosciuto ad Aliano al Festival della Luna e i Calanchi di Franco Arminio.
Ci siamo trovati a parlare di ruralità e sviluppo territoriale partendo dalle parole di questo articolo! Ci siamo lasciati quel giorno con la promessa di fare tante cose insieme.
Così l’abbiamo invitato a registrare e musicare la nostra 2 giorni di inaugurazione.
E il risultato è stato questo!
Poi sul cammino abbiamo ritrovato Antonella, un link rimasto fermo nella casella email di Andrea dai tempi del suo periodo di tutoraggio al Master Paesaggi Straordinari.
Una skype call durata 3 ore con fogli pieni zeppi di appunti ma soprattutto di punti interrogativi.
» Come dare veramente senso ad uno sviluppo territoriale alternativo e soprattutto come avere impatto sociale? Ma soprattutto »perchè uno dovrebbe voler andare in alcuni luoghi isolati e dimenticati dal signore?
Pensieri, sviluppi, mappe mentali per arrivare al progetto che ora sta concorrendo tra i finalisti (32 in totale) di un bando che ha visto ben oltre 500 candidature.
Il progetto sarà un grande laboratorio. Coinvolgeremo cittadini locali, studenti, turisti e musicisti. I facilitatori guideranno una produzione partecipata con le comunità locali per condividere gli obiettivi e le modalità del progetto e attiveranno i cittadini nell’ esplorazione collettiva dei luoghi e nella registrazione dei suoni. I tre paesi coinvolti (S.Paolo Albanese, Pietrapertosa, Irsina) co-produrranno le tracce sonore, collaborando anche online alla definizione delle modalità di gestione degli archivi e alla distribuzione dei prodotti. Ciò porterà alla creazione di reti di condivisione, collaborazione, anche con le case discografiche (pure internazionali) interessate alla distribuzione dei prodotti musicali.
Sarà creata una sala di registrazione per ogni paese coinvolto dove confluiranno le registrazioni raccolte e i cittadini coinvolti, in modo che i suoni diventino, con l’aiuto dei soundscaper, prodotti musicali compiuti e pronti per la distribuzione. San Paolo Albanese sarà il primo centro attivato, unico nella sua miscela culturale lucano-arbёrёshe.
Tra i key partners, essendo soggetti chiave per la messa in rete per permettere l’amplificazione del messaggio del progetto e la diffusione del modello, c’è Impossible Living. Verrà utilizzata la loro App per mappare gli spazi vuoti dei paesi i quali possono diventare luoghi di coinvolgimento, rivelazioni di socialità inespresse. L’ App sarà utilizzata per individuare il luogo in cui far nascere la sala di registrazione in paese, favorendo così la partecipazione collettiva dei cittadini e il coinvolgimento dei progettisti degli spazi, dei facilitatori, dei soundscaper, delle pubbliche amministrazioni e degli stakeholder in un progetto unico di ridefinizione dell’identità di un territorio.
È un progetto open per il fatto che tutta la fase di sviluppo sarà in crowdsourcing, open online, sarà un social book network in beta version perenne, un hub di persone e idee per far evolvere il progetto e stimolare la replicabilità e la scalabilità anche in altri territori.
Parte della nostra filosofia è creare un nuovo ecosistema che si vada a impiantare sopra quanto già sviluppato e che attraverso questo possa portare a una nuova evoluzione, possa dare nuovi impulsi e vita e possibilità di sviluppo.
Abbiamo scelto San Paolo Albanese (immerso nel Parco del Pollino) in quanto sede già di un Centro per la creatività di Visioni Urbane oltre alla presenza dell’ installazione di Land Art facente parte a Arte Pollino. Il progetto crea una nuova percezione per vivere i paesi rurali.
Irsina è stato scelto per la sua storia legata e intrecciata alla riforma agraria e alla presenza di molti borghi di grande valenza dal punto di vista architettonico / archeologico industriale come Borgo Taccone.
Mentre Pietrapertosa per la sua naturale conformazione urbanistica che svetta sulle punte delle Dolomiti Lucane e alla presenza dell’attrazione turistica del Volo dell’Angelo.
Il coinvolgimento di tre paesi, tre luoghi geografici e tre tipologie diverse di ambienti garantisce un alto livello di coinvolgimento della popolazione e di fruibilità del prodotto culturale, a livello locale ma anche, grazie alle piattaforme web e ai social media coinvolti, nazionale e internazionale.
Il progetto ha una grande scalabilità poiché la modalità di racconto può essere esportata e applicato in vari contesti territoriali e in paesi con altre densità.
Ma visto che pur pensando grande dobbiamo cominciare dal piccolo e in maniera concreta vi chiediamo di VOTARE.
Infatti degli oltrei 500 progetti partecipanti al bando ne hanno selezionati 32 e ci siamo anche noi! E adesso che succederà, quindi? Una votazione online deciderà quali saranno i 5 progetti sottoposti al vaglio della giuria. Solo ad uno andranno i 100mila euro in palio: per cui, VOTATE, per il nostro progetto!
Inoltre ci piace segnalare che, a dispetto delle voci di piazza, in cui in Basilicata non si fa mai nulla, anche un altro progetto Lucano è stato selezionato: quello degli amici di MateraHub!
In bocca al lupo a loro e viva la Basilicata che eppur si muove. Noi ci crediamo, sempre di più!