Conclusa la seconda edizione de Il Quartiere Ri-luce a Matera

Cala il sipario su questa seconda edizione de Il Quartiere Ri-Luce.

E' una serata fredda quella in cui le luminarie si spengono nuovamente, ma siamo fortunati, il calore dei bimbi che partecipano entusiasti alle nostre letture “diffuse” nelle case di Maddalena e Caterina scaldano il cuore. 

quartiere ri-luce letture animate bambini

E forse, a pensarci bene, sono stati proprio loro il leitmotiv più bello di questa nuova edizione: entusiasti nel portare il bambinello alla grotta, creativi e professionali nel costruire le lanterne da portare in processione, emozionati e grati nel tagliare il nastro del loro nuovo parco giochi di quartiere, stupiti e increduli di fronte alla bellezza delle luci danzanti tra le vie di San Pardo.
Tanti occhi e bocche spalancate, tante idee da condividere con i grandi, manine piccole e laboriose come di tanti elfetti festanti, che hanno costruito calze della befana e insieme hanno esplorato i giochi dell’aiuola di via Campanella, allestita per loro.

Questa seconda edizione del progetto ha rappresentato l’ennesima conferma di quanto fare squadra sia fondamentale per rigenerare una città anche e soprattutto a partire dai bambini, e di quanto i cittadini possano fare ancora per rendere i luoghi della loro quotidianità sempre più belli e più ricchi di ispirazioni, sempre più vicini alla forma che ognuno desidererebbe dargli.

In questa magia che ogni anno anima San Pardo, però, ci sono alcuni ingredienti segreti.
C’è innanzitutto la squadra, vincente, di due associazioni, Casa Netural e il Quartiere Si Muove, ancora insieme per costruire nuovi percorsi intergenerazionali con un entusiasmo doppio rispetto alla prima edizione e impegnati quotidianamente nella crescita e nella rigenerazione del quartiere. C’è la voglia di alzare l’asticella ad ogni nuovo traguardo, come in questa nuova edizione, con la costruzione di nuove luminarie e la realizzazione del parco giochi per i più piccoli, e infine, c’è la volontà di fare del quartiere la casa di tutti, e di rendere quella casa sempre più accogliente e a misura di chi la abita.

quartiere ri-luce spettacolo teatrale bambini
In fondo la forza del Quartiere RiLuce è nel fatto che, in realtà, al di là dell’appuntamento natalizio, giunto alla sua seconda edizione, il progetto vive tutto un anno, anima le strade della città e aggiunge ogni volta un nuovo traguardo collettivo.

Abbiamo ormai la consapevolezza di vivere un processo di riqualificazione urbana che è soprattutto riattivazione umana, e, forse, è proprio partendo dalla ri-attivazione delle persone che si può sperare di vedere le città diventare nuovamente bene comune e condiviso dai cittadini.
Nel progetto Il Quartiere RiLuce la voglia di attivarsi e di fare è venuta prima di qualsiasi altra azione istituzionale, è nata dal desiderio di due realtà associative del quartiere di rendere il proprio ambiente urbano di riferimento accogliente, innanzitutto per sè stessi e poi per gli altri.
Come tutti i bisogni primari, infatti, anche quello del benessere urbano nasce da un desiderio personale che si fa collettivo nelle azioni che mette in campo: pulire le aiuole, costruire un parco giochi per i bambini, festeggiare insieme una delle feste tradizionali più care alle famiglie diventano azioni comunitarie che fanno bene ai singoli e alla collettività, che nel calore della comunità fanno compagnia alle persone sole, che trasmettono un senso di “insieme” e che danno un valore prezioso dell’ intergenerazionalità.

Il valore immenso di un processo di partecipazione e coinvolgimento di questo tipo ha trovato infatti nello scambio intergenerazionale il suo più grande punto di forza e di generatività. I nonni e i nipoti, i giovani e gli anziani che collaborano insieme per dare un nuovo volto al quartiere, e quindi alla città, rappresentano un processo circolare di rigenerazione non solo dello spazio ma della socialità e della comunità.

quartiere ri-luce matera san pardo

In un processo di questo tipo c’è spazio per tutti, non c’è un limite all’azione se la tradizione e l’esperienza poggiano saldamente su giovani spalle piene di energia e nuove visioni e insieme danno vita a percorsi concreti di cambiamento sociale e urbano e soprattutto rendono possibile disegnare nuove città a partire dai cittadini prima ancora che dalle istituzioni.