Domenica scorsa grazie alle nostre camminate antropologiche, le Netural Walk, siamo andati alla scoperta del piccolo borgo lucano di Forenza.
L’autunno, che fino ad alcuni giorni fa sembrava più un proseguimento dell’estate, si è presentato all’improvviso con temperature prossime allo zero e nevicate che hanno reso incerta la nostra partenza fino alla sera precedente. Ma il freddo e la neve non hanno fermato la nostra voglia di esplorare il territorio ed arrivati a Forenza, abbiamo trovato uno spettacolo inaspettato e meraviglioso.
Dal paese infatti si può avere una vista su tutto il Tavoliere delle Puglie fino al mare del Gargano, ragion per cui Forenza è conosciuta anche come "Balcone delle Puglie". E vedere questo panorama sconfinato oltre i tetti imbiancati dalla neve è stata un'emozione indimenticabile oltre che un valido strumento per comprendere la geografia e le storie del territorio.
Ad accoglierci al nostro arrivo il Sindaco Francesco "Franco" Mastrandrea, l' Assessora Alessandra Brienza, il Presidente della Pro Loco Antonio Masi e le volontarie della Pro Loco Alessia e Virginia.
I vicoli di Forenza e le opere caleidoscopiche di Mario Brienza
La nostra esplorazione è iniziata con una camminata attraverso gli stretti vicoli del borgo medievale, abbelliti dalle opere caleidoscopiche di Mario Brienza, il quale ci ha aperto le porte di uno dei suoi laboratori e ci ha raccontato come realizza le sue opere - che oggi attraggono e stupiscono viaggiatori da tutto il mondo.
Un bellissimo esempio di Arte Urbana, basato sull'utilizzo di diversi oggetti e materiali di riciclo a raffigurare il senso della vita per l'artista, che con i suoi colori arricchisce di fascino e curiosità la visita in paese.
La Cultura Contadina
I nostri passi ci hanno quindi condotto al Museo etnografico della Casa Contadina nel cui interno sono conservati bene l'ambiente domestico tipico del secolo scorso con mobili, suppellettili, fotografie e ricordi vari, ed un’installazione audio realizzata da un'associazione con sede a Cantù, cittadina del nord Italia in cui risiede una vasta comunità di emigrati di Forenza.
NUD - ovvero qui non succede mai nulla
Percorrendo le strade del borgo insieme al designer Marco Piscopo, abbiamo poi ascoltato il racconto della sua residenza creativa a Forenza (organizzata nel 2022 dalla Fondazione Matera - Basilicata 2019).
Durante il suo racconto ci ha mostrato un grande manifesto realizzato in occasione del suo soggiorno in paese e ci ha illustrato il significato della parola NUD, che in dialetto vuol dire niente e che è una sorta di mantra ripetuto spesso dagli abitanti del borgo per sottolineare il concetto “qui non c’è niente”. Un modo per prendersi in giro e raccontare cosa, invece, c’è a Forenza oltre l'immagine stereotipata del bel paese.
Un momento di confronto veramente ricco di significati, anche sul valore delle residenze nei piccoli paesi per intrecciare relazioni, attivare la comunità locale e "riempire" la vita paesana di curiosi cortocircuiti.
Il Percorso dell'Acqua e la luna piena
Dopo il pranzo squisito presso l'Agriturismo Brienza abbiamo continuato la visita seguendo il "percorso dell'acqua" - creato mappando e mettendo in rete le bellissime fontane del paese, restaurate di recente nell’ottica di valorizzarne l’importante ruolo storico.
Infine, poco fuori dal paese, abbiamo visitato i ruderi della piccola chiesa dedicata a Santa Maria degli Armeni, fondata probabilmente nel XI secolo, e un piccolo agglomerato di palmenti, tipiche vasche per la produzione di vino, scavate nell’arenaria, di diversa dimensione e poste a differenti quote.
La giornata iniziata con la sorpresa e bellezza della fresca neve si è conclusa con il sorgere, alle spalle del paese, di una meravigliosa luna piena. Una luna carica di energia generatrice verso il futuro che ha reso ancora più speciale la nostra esplorazione territoriale e l'incontro tra la nostra comunità in cammino e la comunità ospitale di Forenza.
